Ochèi, è giusto un anno che li ho scoperti. Ed è un anno che li ascolto continuamente (vabeh, insieme ad altre cose, naturalmente).
Sto parlando degli Ergs. Ovvero tre nerd del New Jersey che sono stati il miglior gruppo pop punk del nuovo millennio.
Il fatto che li abbia scoperti poco dopo il loro scioglimento penso sia dovuto alla mia solita fortuna. Non che avessi la minima speranza di vederli live, visto che il buon Raffaele per avere questo privilegio è dovuto andare all'Insubordination Fest, ovvero nel Maryland (davvero esiste uno stato con questo nome?).
Curiosità: la cosa impressionante degli Ergs sono i testi. In particolare, il fatto che metà delle canzoni sembri parlare di me.
Vabeh, ascoltateveli, sebbene tra la qualità della registrazione e il singalonging del pubblico non è che si capisca granché
giovedì 17 settembre 2009
martedì 15 settembre 2009
Era un sacco che non sognavo
O, perlomeno, che non ricordavo i miei sogni. Vabeh, domenica notte mi sono rifatto con uno dei sogni più cinematografici di sempre.
C'era tutto: dopo un bell'inizio con relativa sottotrama d'ammmore (che vi risparmio), mi ritrovavo sul provinciale a camminare verso Monza. Non so perché camminassi, immagino c'entrassero le strade chiuse per via del gran premio. Ed infatti, all'altezza del Serrone la strada era effettivamente chiusa. Ma non solo chiusa, in evidente stato di abbandono. Tant'è che un paio di locals, scambiandomi per chissà che guida esperta, decidevano di seguirmi dentro i giardini della villa. Solo che anche questi erano abbandonati da secoli, tanto che lo scenario era a metà tra "giungla misteriosa" e "post olocausto nucleare". Così io e i miei impavidi fans (nel frattempo raddoppiati di numero) decidiamo di armarci, approfittando di armi avanzate da una grigliata abbandonata. Giusto il tempo di farmi venire in mente una vignetta di Delisle (l'unico problema è che dubito Delisle abbia mai disegnato una vignetta come quella che ho sognato) ed eccoci, finalmente direi, alla scena di azione: gli Zombie!
E mi sono svegliato appena prima dell'attacco. Che fregatura. Anyway, eccovi un po' di zombie per festeggiare il ritorno ('sto film l'avete visto? Ho riso un sacco...):
le regole del metallo
C'era tutto: dopo un bell'inizio con relativa sottotrama d'ammmore (che vi risparmio), mi ritrovavo sul provinciale a camminare verso Monza. Non so perché camminassi, immagino c'entrassero le strade chiuse per via del gran premio. Ed infatti, all'altezza del Serrone la strada era effettivamente chiusa. Ma non solo chiusa, in evidente stato di abbandono. Tant'è che un paio di locals, scambiandomi per chissà che guida esperta, decidevano di seguirmi dentro i giardini della villa. Solo che anche questi erano abbandonati da secoli, tanto che lo scenario era a metà tra "giungla misteriosa" e "post olocausto nucleare". Così io e i miei impavidi fans (nel frattempo raddoppiati di numero) decidiamo di armarci, approfittando di armi avanzate da una grigliata abbandonata. Giusto il tempo di farmi venire in mente una vignetta di Delisle (l'unico problema è che dubito Delisle abbia mai disegnato una vignetta come quella che ho sognato) ed eccoci, finalmente direi, alla scena di azione: gli Zombie!
E mi sono svegliato appena prima dell'attacco. Che fregatura. Anyway, eccovi un po' di zombie per festeggiare il ritorno ('sto film l'avete visto? Ho riso un sacco...):
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